Cesare Elia Bizioli

Radici Bergamasche

Cesare Elia Bizioli

Cesare Elia Bizioli nacque ad Adrara San Martino nel 1847 da Bartolomeo Bizioli, un pittore noto per i suoi dipinti in vari comuni della zona e da Teresa Silini. Anche Cesare si diede alla pittura frequentando l’Accademia Carrara e divenendo allievo di Enrico Scuri con cui collaborò alla decorazione di Santa Maria delle Grazie. 

Cesare vide nella fotografia ritrattistica la possibilità di avere un successo maggiore rispetto alla propria carriera di pittore e nel 1871 si trasferì in Argentina per sfruttare il desiderio degli immigrati italiani di inviare in patria foto ricordo.

La febbre gialla gli impedì di iniziare subito la sua vita nel Nuovo Mondo: tutte le persone imbarcate furono trattenute a bordo della nave per diverso tempo e così Cesare iniziò a scattare fotografie al collodio e fotodipinti ai passeggeri e ai membri dell’equipaggio. Quando finalmente si stabilì nel quartiere italiano della città portuale, ritrasse quasi esclusivamente gli immigrati in arrivo sulle banchine del porto conquistando presto la simpatia della numerosa colonia italiana.  Nel dicembre 1872 riuscì a registrare una particolare procedura per migliorare l’effetto fotografico, da lui promossa per ottenere “ritratti eterni” e che costituisce il primo brevetto argentino in campo fotografico. Cesare oltre a scattare foto che immortalarono migliaia di persone, colorava le immagini ottenute, unendo così la passione per l’arte, la pittura e la fotografia.

In questa foto vengono ritratti tre combattenti italiani reduci di battaglie in Italia e nel River Plate. Indossano le bluse garibaldine rosse e larghe, i berretti, i fazzoletti legati al collo, le cordicelle e il riconoscimento del coraggio nelle medaglie appuntate al petto. Sono tre sopravvissuti e lo sanno benissimo; molti dei loro compagni sono caduti sui campi di battaglia e celebrano la vita, l’amicizia e i ricordi “lontano” davanti alla camera immortale.

Nel 1873 iniziò a lavorare con Egidio Capitanio, anche lui bergamasco e amico di famiglia, nel suo studio in via Cuyo 243, chiamato  Capitanio Photography.    Successivamente, Cesare stabilì la propria attività in via Cuyo 401 e successivamente al civico 1011, dove aprì un proprio studio con il fratello minore Isacco,  giunto in città nel 1874. Lo stabilimento si chiamò allora  Bizioli Hermanos.   Il crescente successo li spinse nel 1887 ad aprire una filiale nel nuovissimo capoluogo di provincia di La Plata. Nel 1893 Cesare aprì un nuovo negozio in Via Rivadavia 2142, questa volta in modo indipendente. Intorno al 1900 César tornò definitivamente a Bergamo avvicinandosi alla loggia Massonica “Pontida” di cui divenne venerabile nel 1907-1908.

Cesare ebbe successo nella sua carriera fotografica, aprendo diversi rami della sua attività e tornando periodicamente a Bergamo per diversi motivi: per riportare la nuova tecnologia dryplate che lo avrebbe aiutato a superare i suoi concorrenti, per sposarsi con una ragazza bergamasca (Antonietta Colsigoni), per acquistare il ‘Castellino’ fortificazione posta sulle mura di città alta e nel 1890 per andare in pensione. 

Il 30 settembre 1872 Cesare Bizioli si sposò a Bueno Aires con Antonietta Conrigoni

Registrazione dell’avvenuto matrimonio presso il Comune di Bergamo

Dal loro matrimonio nacquero almeno 2 figli:

  • Duilia Neve Bizioli nata a Buenos Aires il 06/12/1876.
  • Osiris Hiram Bizioli nato a Bergamo il 24 giugno1881. Fu un personaggio che ha in qualche segnato la storia di Bergamo, con novità assolute per l’epoca. Figura di spicco nell’ambiente cittadino,
    di idee liberali-risorgimentali ed affiliato, come il padre, alla massoneria locale, era particolarmente interessato a trovare una via per “formare gli italiani” segnando la storia di Bergamo, con novità assolute per l’epoca. Di lui si ricorda che portò a Bergamo gli Scouts; la cerimonia di costituzione ufficiale della Sezione CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani) avvenne il 28 febbraio 1915 presso la scuola elementare “Tre passi” in via Tasso dove fu creata la prima sede.
    Realizzò inoltre il primo forno crematorio della città.
    Fu dottore in chimica e insegnò al Regio Istituto Vittorio Emanuele II.
    Divenne inoltre imprenditore farmaceutico, presidente della SALF che produceva fiale di sciroppo
    per la tosse con sede in via Tiraboschi.
    Fu inoltre membro del Consiglio Sanitario Provinciale e Vice presidente della società Mandamentale di Tiro a Segno.