Famiglie bergamasche ad Azambuja

Radici Bergamasche

Famiglie bergamasche ad Azambuja

Questa è la storia di un gruppo di 35 famiglie tutte provenienti dal circondario di Treviglio che emigrarono insieme nello Stato di Santa Catarina in Brasile il 22 ottobre 1875 dopo essersi imbarcate al porto di Le Havre in Francia; durante la traversata fecero voto che se fossero riuscite a rimanere unite avrebbero costruito una chiesetta o una cappella in onore della Madonna di Caravaggio.

Spesso gli emigranti portavano con sé l’immagine della Madonna a cui si rivolgevano in preghiera; a testimonianza di questa devozione popolare in Brasile ci sono molte chiese dedicate alla Madonna di Caravaggio.

In realtà non tutto il gruppo originario riuscì a mantenere questa promessa; le difficoltà di inserimento nella nuova realtà portarono alcuni ad emigrare in Argentina, altri a spostarsi in altre zone del Brasile ed altri ancora a ritornare in patria.

Le famiglie rimanenti si stabilirono nel territorio delle colonie Itajahy e Príncipe Dom Pedro nello Stato di Santa Catarina e individuarono, nella Vallata dell’Azambuja a tre chilometri dal villaggio di Brusque, un’area più aperta con al centro una sorgente. Era il segno che cercavano e decisero che quello sarebbe stato il posto ideale per rispettare la promessa iniziale.

Scorcio di Azambuja a fine ‘800

Dopo numerose discussioni su come realizzare la cappella, la prima domenica di novembre 1884 giunsero alla conclusione di realizzarla in muratura, in modo che fosse solida ma con un costo contenuto, vista la possibilità di realizzare in autonomia i materiali di costruzione.

Alla fine di quel mese iniziò la produzione di mattoni e tegole per il futuro tempio. Nei mesi di aprile e maggio 1895 fu finalmente eretta una piccola cappella, vicinissima alla sorgente, lunga 6 metri e larga 3. Con la sagrestia era grande 36 mq. Il terreno era stato donato da Pietro Colzani , proprietario del lotto n° 16 . Un anno dopo, il 20 maggio 1886, la chiesetta fu intonacata ed imbiancata. Furono quindi realizzati anche il Tabernacolo e la nicchia sopra l’altare; successivamente Pietro Colzani fece realizzare altre nicchie contenenti i Sacri Cuori di Gesù e Maria. 

Veduta generale di Azambuja tra gli anni 10 e 20 del ‘900. In primo piano, a sinistra, la cappella che fu il primo Santuario di Azambuja, costruito dai coloni nel 1885. Fu demolita nel 1927,

Sull’altare capeggiava un dipinto della Madonna del Caravaggio, proveniente direttamente dall’Italia, realizzato personalmente e donato da Bianca Brambilla, sposa del conte Melzi, di Milano. Questo dipinto si può ancora oggi ammirare nella grotta annessa al Santuario. 

Il 24 aprile 1887 la cappella fu inaugurata e benedetta da padre Marcello Ronchi.

Questa cappella divenne la prima chiesa di Azambuja, ricevendo messe fino al 1892, quando fu poi costruita una nuova cappella, sul terreno all’interno dove si trova oggi il santuario nella sua versione moderna (1956); nel santuario non viene invocata direttamente la Madonna di Caravaggio, ma la Madonna di “Azambuja” .

Documento di Fondazione del Santuario di Azambuja redatto il 30 maggio 1887

I nove coloni che aderirono al progetto formularono un regolamento dove si stabiliva che nessuno, tranne i soci, poteva essere scelto come fabbricere della cappella e che i nuovi ingressi erano possibili solo con il consenso di tutti. Un socio nuovo poteva essere accettato come membro versando migliaia di réis a favore della Cappella, depositandoli presso i fabbriceri. Questo importo veniva poi utilizzato secondo le esigenze della Cappella. In caso di morte di un socio, poteva entrare nella società uno qualsiasi dei suoi eredi, a patto che una volta espressa la volontà di essere ammesso, questa dovesse essere giudicata dagli Amministratori.

Per la carica di Consiglieri erano ammessi anche i figli dei membri, purché di età pari o superiore a 20 anni. Era anche possibile ammettere qualsiasi colono purché cattolico, ma con l’impegno di garantire sia economicamente sia con il proprio lavoro il sostegno alla gestione della Cappella.  Nel caso di morte di uno dei soci senza figli di età superiore ai 20 anni, se la sua famiglia aveva un tutore non ancora partner, il tutore poteva essere ammesso come socio fino al raggiungimento della maggiore età del figlio del socio defunto.

Le famiglie coinvolte nella realizzazione della prima cappella furono

  • Pietro Colzani era nato il 21 dicembre 1840 a Birone, nel comune di Giussano, in provincia di Milano da Giuseppe Colzani e Vittoria Sala. La famiglia si era spostata a Caravaggio dove Pietro si era sposato in prime nozze con Giuseppa Cavalli e in seconde nozze con Maria Elisabetta Facchinetti. Il viaggio in Brasile fu affrontato da Pietro dalla moglie Maria Elisabetta Facchinetti, dal padre Giuseppe che morì durante la traversata e dai figli Andrea e Angela Domenica naAravaggio C. Pietro Colzani, donò il terreno per la realizzazione della Cappella, comprendente il piazzale antistante e il luogo per edificare la Sacrestia e un altro metro intorno all’intero edificio, a condizione che, se il governo avesse sequestrato l’area oppure se si fossero verificati altri problemi, il terreno sarebbe rimasto sempre di proprietà di Pietro Colzani, o dei suoi eredi. 
  • Angelo Colzani, fratello di Pietro, nato a Birone il 9 febbraio 1848 emigrato con la moglie Vittoria Sala di Caravaggio.
  • Paolo Benaglio, era nato a Calvenzano il 21 luglio 1829 e emigrò con la moglie Teresa Albani nata a Trezzo sull’Adda il 22 gennaio 1829 e le figlie Maria (Calvenzano 26/08/1854) e Genoveffa Stefana (Calvenzano, 22/11/1861)
  • Girolamo Tomasini
  • Angelo Bosco
  • Francesco Leoni
  • Carlo Franciosi
  • Dalmazio Paoli
  • Antonio Vanolli