Giovanni Carminati

Radici Bergamasche

Giovanni Carminati

Giovanni Carminati nacque a Cavernago nel 1861 da Giuseppe e Anna Bondi e si sposò con Angela Maria Pagani il 14 gennaio 1886 a Cavernago. Al momento del matrimonio Giovanni risultava svolgere la professione di guardiano. Dopo i primi anni di matrimonio la famiglia si trasferì a Ghisalba.

Giovanni si imbarcò a Genova con moglie e 5 figli alla volta di Rio de Janeiro dove giunse il 3 aprile 1896 dopo un penoso viaggio di 56 giorni.

Piroscafo Colombp

Il piroscafo Colombo, durante questo viaggio, trasportò a Rio de Janeiro 1002 passeggeri in terza classe, di cui 904 direttamente assunti dal governo dello Stato di Minas Gerais, con spese di viaggio a carico dello Stato. Oltre a 98 immigrati spontanei, il manifesto afferma che altri 385 passeggeri erano destinati al porto di Santos.

Stazione dei treni di Juiz de Fora dove gli immigrati giungevano dal porto di Rio de Janeiro

Da lì la famiglia Carminati ripartì in treno alla volta di Juiz de Fora, nello stato di Minas Gerais venendo trasferita nell’Hospedaria de Imigrantes Horta Barbosa dove tutti furono registrati il 5 aprile 1896.

Hospedaria Horta Barbosa di Juiz de Fora

L’Hospedaria Horta Barbosa fu inaugurata nell’agosto 1888 restando in funzione sin verso il 1910.
Era uno dei primi ostelli per immigrati del Brasile che accoglieva persone provenienti da diverse parti del mondo, dopo il loro arrivo nei porti brasiliani, principalmente a Rio de Janeiro; gli immigrati rimanevano fino a quando non ottenevano un contratto di lavoro o venivano prelevati dai loro appaltatori, chiamati gato.
A quel tempo Juiz de Fora era il più grande centro di piantagioni di caffè nello Stato di Minas Gerais.
I proprietari della zona erano ancora abituati al regime schiavista ed esaminavano gli immigrati come facevano in precedenza quando acquistavano gli schiavi in modo da scegliere quelli che sarebbero stati più adatti per il lavoro agricolo e per i servizi domestici; quindi nonostante fosse teoricamente una nuova forza lavoro retribuita, il trattamento offerto ai immigrati non era affatto diverso da quello dato agli schiavi neri. Lavoravano adulti e bambini in cambio di un basso salario o di piccole razioni di alimenti, composte prevalentemente di farina di miglio.
All’inizio l’ostello doveva ospitare gli immigrati per un periodo di 5 giorni, tuttavia in molte occasioni questo periodo è stato prolungato, poiché molti non avevano un contratto di lavoro ed erano in attesa di
una proposta. È noto che in queste strutture la permanenza era molto disagevole per la mancanza di igiene, di medicine e altri problemi di convivenza.

Pagina del registro dell’Hospedaria Horta Barbosa dove compare la famiglia Carminati

La famiglia Carminati restò all’Hospedaria per 15 giorni fino a quando, il 20 aprile, furono ingaggiati da Joaquim Pereira de Sá per lavorare nella sua Fazenda a Roça Grande, São João Nepomuceno.

Fazenda de Roça Grande nell’album fotografico di São João Nepomuceno dell’italiano Roberto Capri, pubblicato nel 1916

Giovanni Carminati e la moglie Angela Maria Pagano arrivarono ​​in Brasile accompagnati dai figli:

In Brasile nella regione di São João Nepomuceno, sono nati i figli Assunta, Belmira e Conceição.

La famiglia visse per diversi anni dopo aver lasciato la Fazenda di Joaquim Pereira de Sá ad Argirita, che all’epoca era frazione di Leopoldina con il nome di Rio Pardo. 

Nel giugno del 1910 la famiglia Carminati acquisì i lotti 58 e 59, nella neonata Colônia Agrícola da Constança.

La creazione delle colonie agricole nel Minas Gerais è stata determinata dalla necessità di garantire la permanenza degli immigrati nel territorio, ormai alla ricerca di una realizzazione di vita lontana dalla schiavitù dei fazanderos.  Un esempio di questa preoccupazione fu espresso dal Presidente della Provincia, nel 1895, quando dichiarò le difficoltà di trattenere gli agricoltori emigrati:

“potrebbero essere dominati se l’immigrato fosse costretto a prendersi il destino che gli è stato assegnato; ma ciò non accade, poiché la libera scelta della destinazione è sancita dalla legge, come uno dei benefici più salutari dell’immigrazione”.

Cappella della Colônia Agrícola da Constança, Leopoldina – 1914

Nella Colônia Agrícola da Constança ci sono tracce di altri emigranti bergamaschi, in particolare i fratelli

  • Giuseppe Abramo Moroni nato a Ghisalba il 15 Ottobre 1888 da Giuseppe e Maria Filippoli
  • Agostino Abele Moroni nato a Ghisalba il 25 Luglio 1890 da Giuseppe e Maria Filippoli
  • Giovanni Raffaele Moroni nato a Ghisalba il 20 Marzo 1892 da Giuseppe e Maria Filippoli

I tre fratelli Moroni sposarono a loro volta 3 sorelle della famiglia Lupatini di Castrezzato.