Enrico Tiraboschi

Radici Bergamasche

Enrico Tiraboschi

Enrico Ismaele Maria Tiraboschi nasce a Bergamo il 2 Febbraio 1886 da Giovanni Battista Gentile Tiraboschi e da Beatrice Maironi, figlia del garibaldino bergamasco Emanuele Maironi.

Resta orfano di entrambe i genitori in tenera età: il padre muore a Trescore Balneario il 16 settembre 1892 e la madre muore a Sarnico esattamente 4 anni dopo il 16 settembre 1896.

Da adulto emigra in Argentina dove si afferma come nuotatore sulle lunghe distanze divenendo il primo nuotatore al mondo ad attraversare la Manica dalla Francia all’Inghilterra.

Già nel febbraio del 1920, infatti, fa un primo tentativo di attraversare il Rio della Plata da Coloni, in Uruguay, fino a Buenos Aires. Il nuotatore bergamasco rimane in acqua per 24 ore e due minuti, battendo il record di permanenza nell’acqua che apparteneva a Thomas William Burgess, che nel 1911 aveva nuotato nella Manica per 22 ore e 35 minuti.

Enrico Tiraboschi fa un primo tentativo di attraversare la Manica il 29 agosto 1922, ma è costretto a uscire dall’acqua dopo 19 ore e mezzo di nuoto a causa della stanchezza, del freddo e delle dure correnti del canale.

Al successivo tentativo raggiunge l’obiettivo nel 1923, quando, partito da Capo Gris-Nez presso Calais, nuota fino alla città inglese di Dover.

Alle 20 dell’11 agosto Tiraboschi inizia a nuotare fino al mattino seguente, accompagnato nell’impresa dal battello di supporto “Champion” e da una trentina nuotatori amici che scendono in acqua, alternandosi al suo fianco, per incoraggiarlo. I nuotatori che lo seguono nel suo percorso, nuotano a turno con lui illuminandogli il percorso di notte con una lampada ad acetilene. L’unico cibo assunto durante l’impresa sono zollette di zucchero e del caffè. Indossa una maglia di lana, una cuffia, col corpo cosparso di grasso. Tiraboschi porta a termine l’impresa in 16 ore e 33 minuti stabilendo un record.

Dopo essersi ripreso dai rigori della nuotata, sale su una barca a remi che lo porta su un rimorchiatore e torna in Francia quasi subito dopo il suo arrivo in Inghilterra. Riceve un assegno di 1.000 sterline dal Daily Sketch e viene premiato con una medaglia d’oro per i suoi sforzi dal Channel Swimming Club. Tiraboschi dona il premio ricevuto dal giornale in beneficenza alla Federazione Internazionale di Nuoto .

Dopo la vittoriosa traversata della Manica, il nuotatore riceve la cittadinanza onoraria di Calais e torna da Londra in Italia a bordo dell’Orient Express, tra entusiasti festeggiamenti ad ogni stazione ferroviaria. 

Il 20 agosto 1923 incontra a Roma Mussolini che lo nomina cavaliere della Corona d’Italia, mentre l’8 settembre viene accolto dalle autorità a Bergamo, ricevendo una medaglia d’oro dalla Provincia ed una dalla società di calcio Atalanta.

L’11 settembre 1923, i doganieri italiani a Domodossola gli coniscano il trofeo che gli era stato assegnato per la sua nuotata nella Manica, dicendo che doveva pagare i dazi all’importazione sull’oggetto. Enrico insiste sul fatto che la coppa non era un oggetto in vendita e fa appello con successo a Benito Mussolini per recuperare il premio.

Rientrato in Argentina apre una scuola di nuoto e fonda in società con Enrico Pucci lo stabilimento balneario per aristocratici “Principe de Galles” a Playa Grande sul Mar de la Plata.

Enrico Tiraboschi muore in Argentina, a Buenos Aires, il 7 febbraio 1948.

La storia di Enrico Tiraboschi

La figlia Lita Tiraboschi segue le orme del padre affermandosi come nuotatrice; il 23 marzo 1943 compie la traversata del Rio de la Plata da Coloni ( Uruguay ) a Berazategui ( Argentina ) rimanendo in acqua 29 ore e 15 minuti e battendo il record femminile di durata del nuoto in acque aperte. Diviene così la seconda donna e la quinta persona a farlo, dopo Lilian Harrison , Luis Garramendy, Olindo Riquelme e Vicente Arena. Suo padre, nonché allenatore era arrivato a soli 5 km dal completamento della traversata.

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Lita Tiraboschi nasce il 24 marzo 1917 a Buenos Aires dove muore il 28 febbraio 1972; vive i suoi primi anni a Mar del Plata e si trasferisce per effettuare i suoi studi secondari negli Stati Uniti, al Colby–Sawyer College di New London ( New Hampshire ). Nel 1937 torna a Buenos Aires per insegnare Educazione Fisica all’Istituto Nazionale di Educazione Fisica. Dopo la laurea, lavora come insegnante presso il Liceo Nacional de Señoritas n. 4. Nel 1944 fa parte di una spedizione che tenta di raggiungere la cima dell’Aconcagua (6959 m.) dalla parete est. Insieme al marito Eric Grim raggiunge i 6.600 metri ma abbandona la salita a causa di un temporale. Quattro persone della spedizione,muoiono durante l’ascensione.

A partire dagli anni ’50, Lita inizia a scrivere letteratura per bambini legata alla musica. Nel 1967 vince il Premio Lazarillo in Spagna per il suo libro “Historia del gato que vino con Solís” , un romanzo sulle vicissitudini di un gatto avventuroso del XVII secolo.