Morti in miniera

Radici Bergamasche

Con una valigia di cartone e le scarpe con i buchi intrapresero un viaggio che sembrava non finire mai, il più delle volte lasciando a casa la propria famiglia nella speranza di dare loro un futuro migliore; ma molti dei nostri conterranei non riuscirono a raggiungere questo sogno perché le loro vite furono stroncate da incidenti sul luogo di lavoro. Qui ricordiamo i bergamaschi vittime di incidenti in miniera cercando di ricostruire , per quanto possibile, le loro storie.

Antonio Epis

Giovanni Antonio Ippolito Epis  era nato ad Oneta il 15 Novembre 1886 da Antonio e Maria Luigia Benagli. Morì il 13 ottobre 1917 in un incidente nella miniera Sand Queen GM a Comet Vale, Western Australia. Comet Vale è una cittadina mineraria situata a circa 30 chilometri a sud di Menzies che prese il nome da una cometa, visibile al momento della scoperta dell’oro nell’area. Antonio Epis morì soffocato dalla caduta di un cumulo di sabbia.

Si era sposato ad Oneta con Maria Angela Epis il 28 dicembre 1908 e nel 1911 era nato il figlio Giovanni. Subito dopo Antonio era emigrato in Australia con il cognato Achille Epis lasciando la famiglia ad Oneta.


Pietro Bonaldi

Pietro Benedetto Bonaldi nacque a Schilpario, contrada Torri, il 12 settembre 1870 da Michele e Angelica Bonaldi. Morì appena compiuto i 33 anni il 14 settembre 1903 nella miniera aurifera di Slug Hill GM, Vettersburg a Bardoc, Western Australia, a causa di una frattura cranica. La sua morte è stata denunciata dal cugino Benedetto BONALDI di Schilpario.

Antonio era emigrato in Australia da 18 mesi. Si era sposato il 10 giugno 1892 con Costanza Pizio a Schilpanio e dal loro matrimonio erano nati: Michelina il 14 marzo 1893, Valente Antonio il 17 gennaio 1895, Michele Giovanni Benedetto il 10 settembre 1898 e Ninanel 1902. Fu sepolto nel cimitero di Bardoc


Bergamaschi morti nella tragedia della miniera di Arsia

Il 28 febbraio 1940, ai livelli 15, 16, 17 e 18 della miniera di carbone dell’Arsia, in Istria, ora territorio croato, ci fu uno scoppio che causò un’ondata esplosiva che percorse cantieri e gallerie alimentandosi dove fu possibile attraverso la combustione della polvere di carbone e mutandosi successivamente in aria compressa e quindi in fumo e ossido di carbonio. In quel momento, alla fine del turno di notte, in miniera si trovavano centinaia e centinaia di uomini; i morti alla fine furono 185, gli intossicati circa 150: cittadini italiani di nazionalità italiana, croata e slovena. Si trattò di uno dei più gravi disastri della storia mineraria mondiale. Tra i morti :

  • Giovanni Cabrini nato a Gorno il 29 aprile 1909 da Antonio e Gibellini Maria
  • Giuseppe Salvi nato a Pradalunga il 24 aprile 1912 da Agostino, sposato con 2 figli. Morì all’ospedale di Pola il 24 marzo 1940per intossicamento di ossido di carbonio.

Daniele Arrigoni

Daniele Arrigoni era nato nella frazione di Teveno di Oltrepovo il 6 Maggio 1893 da Giacomo e Francesca Mai. Morì in ospedale il 5 gennaio 1932 per la caduta di una roccia nella miniera di Sons of Gwalia GM, Leonora, Western Australia avvenuta il 4 gennaio. Lasciò la moglie Giovanna Morzenti e 3 figli tutti rimasti in Italia.

Tomba nel cimitero di Leonora, Australia

Alessio Azzola

Alessio Azzola era nato a Vall’Alta frazione di Albino il 28 settembre 1904 da Andrea e Costanza Azzola. Era emigrato in Australia nel 1927 dove da subito fu impiegato nelle miniere di Kalgoorlie.

Morì il 27 febbraio 1936 a causa di un’esplosione avvenuta nella miniera di Lake View & Star GM a Kalgoorlie-Boulder in Western Australia

Tomba di Alessio Azzola nel cimitero di Boulder

Angelo Zanotti

Angelo Zanotti era nato a Gorno il 31 maggio 1912 da Angelo ed Esterina Borlini.

Era emigrato in Australia sbarcando a Freemantle il 12 gennaio 1938 e aveva lasciato in Italia, a Premolo, la moglie Linda Zanotti ed un figlio.

Si era stabilito nella cittadina mineraria di Linden nata nei pressi di un giacimento aurifero scoperto verso il 1895.

All’inizio della seconda guerra mondiale, come molti altri italiani, era stato internato in quanto proveniente da una nazione nemica. Fu catturato l’11 giugno 1940 il giorno successivo alla dichiarazione di guerra di Mussolini e trasferito in un campo di internamento sull’isola di Rottnest. Successivamente il 5 ottobre 1940 era stato trasferito al campo di internamento di Harvey da dove fu rilasciato il 2 novembre 1940.

Il campo di internamento di Harvey

Pochi mesi dopo, il 28 aprile 1941, mentre lavorava nella miniera di Linden scivolò a terra cadendo in un pozzo alto 200 piedi e morendo all’istante.

Santino mortuario dei F.lli Zanotti morti in Australia e del padre
Angelo deceduto a Gorno dopo una lunga esperienza migratoria in Australia

Il fratello di Angelo, Pietro Zanotti, morì il 18 luglio 1946 cadendo accidentalmente dal treno su cui stava viaggiando verso Coolgardie. A denunciare la scomparsa l’amico Giulio Pozzi che si mise alla ricerca del corpo ritrovandolo mutilato lungo le rotaie del treno diverse miglia prima dell’arrivo.

In Australia rimasero altri 3 fratelli Francesco, Giovanni e Palmino, tutti minatori a Linden e Gwalia.


Luigi Zanotti di Gorno

Giovanni Luigi Zanotti nacque a Gorno il 26 Novembre 1885 da Luigi e Angela Pedrinelli Carrara. Emigrato in Australia era impiegato nella miniera di Sons of Gwalia GM, nel Western Australia. Il 5 settembre 1914  Luigi Zanotti riportò gravi lacerazioni ad una gamba a causa di una corda che sorreggeva una grossa benna, utilizzata per sollevare minerale da un pozzo della miniera. La corda sfuggendo dalle mani di due minatori, a causa del peso eccessivo della benna, si attorcigliò attorno alla gamba di Luigi Zanotti tagliandola fino all’osso. Il 10 settembre si rese necessario amputare l’arto ma Luigi Zanotti morì poco dopo l’operazione. Qualche settimana dopo la morte il Tribunale di Kalgoorlie aprì un’inchiesta e fece riesumare il corpo per ulteriori accertamenti. Alla fine l’inchiesta si concluse con un nulla di fatto in quanto la giuria, in accordo con i pareri dei medici, pronunciò una sentenza di non luogo a procedere contro eventuali responsabili.

Luigi Zanotti è sepolto nel cimitero di Leonora.